venerdì 13 ottobre 2017

INVITO
SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, Roma
Palazzo Giustiniani, Sala Zuccari, il 20.10.2017 alle ore 16.30
VI CONVEGNO DI STUDI SUL DIRITTO NOBILIARE
“ DINASTIE E NOBILTA' EUROPEA”
venerdì 20 OTTOBRE 2017 ORE 16,30

INTRODUCE E MODERA
prof. Emilio Petrini Mansi della Fontanazza

INDIRIZZI DI SALUTO ISTITUZIONALI
Sen. Lucio Barani
Sen. Domenico Benedetti Valentini

INTERVENTO DELL'OSPITE D' ONORE
Sua Altezza Imperiale il Principe Osman Osmanoglu (Casa Imperiale Ottomana)
discendente diretto del Sultano Ottomano Murad V

PROLUSIONE
La Sovranità dello Stato della Città del Vaticano 
S.E. amb. Daniele Mancini, già ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede

RELAZIONI

La successione dei Romanoff Zar di Russia e la nobiltà Russa
dott. Demetrio Baffa Trasci Amalfitani di Crucoli (membro del comitato scientifico dell'Annuario della Nobiltà Italiana)

Il Sultano-Califfo e la nobiltà dell'Impero Ottomano
avv. prof. Raffaello Cecchetti

I quattro Napoleoni. Situazioni dinastiche e istituzionali
prof. Enrico Spagnesi

Le leggi dinastiche della Casa Reale d'Inghilterra dalle origini ad oggi
prof. Andrea Borella (direttore dell'Annuario della Nobiltà Italiana)

PRESENTAZIONI
Atti del V Convegno di Studi di Diritto Nobiliare
prof. Paolo Rossi
Presidente Pisa University Press
Il volume Atti del quinto convegno di diritto nobiliare "La nobiltà di funzione e la nobiltà civica" verrà presentato venerdì 20 ottobre 2017 alle ore 16,30 presso la Sala Zuccari - Palazzo Giustiniani - Senato della Repubblica. 
Contiene, tra gli altri interventi, anche la storia dell'Annuario della Nobiltà Italiana dal 1878 ad oggi a cura di Andrea Borella  
 
Asceti Armati. Spirito marziale, Animo Cavalleresco ed Ordini Cavallereschi e Premiali, archetipi eterni e storia 
prof. Giovanni Sessa
segretario della Scuola Romana di Filosofia Politica

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PER MOTIVI DI SICUREZZA E' OBBLIGATORIO ACCREDITARSI ENTRO MERCOLEDI' 18 OTTOBRE 2017, SEGNALANDO IL COGNOME E NOME DEI PARTECIPANTI, SCRIVENDO A:
segreteria@marchesemansi.it
oppure telefonando a:
389.67.59.880

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Vi aspettiamo numerosi a questo prossimo evento patrocinato anche dall'Annuario della Nobiltà Italiana e di speciale interesse per gli studi dinastici.



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Nel corso dell'intervento di Andrea Borella vi sarà la presentazione, in anteprima mondiale, della SOCIETAS
INTERNATIONALIS STUDIORUM DYNASTICORUM
, propedeutica alla pubblicazione GUIDA GENEALOGICA E DINASTICA DELLE FAMIGLIE REALI E DELL'ALTA NOBILTÀ NEL MONDO che verrà presentata, sempre in anteprima mondiale.
Filippo VIII d'Orléans, nella sua dichiarazione del 15 luglio 1901, affermò: 
"Per tutte le famiglie reali la fedeltà alle proprie leggi tradizionali è una condizione indispensabile di esistenza. Questa fedeltà è l'unica salvaguardia delle famiglie reali deposte. Senza questa fedeltà ci sarebbero solo il capriccio e l'arbitrio, con tutte le loro conseguenze: l'invasione, la violazione dei diritti degli altri, conflitti e rovine
Il sottoscritto, dopo quasi 33 anni di raccolta di dati genealogici ed araldici, ha deciso di lanciare un nuovo progetto editoriale, mai tentato prima nella storia della genealogia e dell'editoria per l'ampiezza e gli approfondimenti, ossia il censimento di tutte le dinastie sovrane, già sovrane e dell'alta nobiltà in tutti i continenti del Mondo e tutti gli Stati esistenti ed estinti dal 1816 ad oggi, con l'applicazione alle genealogie delle varie e specifiche Leggi Dinastiche di ciascuna Casa Reale, nonché le leggi che regolano la successione ai Troni, interpretate e spiegate. 
il periodico "GUIDA GENEALOGICA E DINASTICA DELLE FAMIGLIE REALI E DELL'ALTA NOBILTÀ NEL MONDO" , in forma di libro, sarà articolato su cinque volumi periodici (uno per continente), ad uscita annuale, organizzati ciclicamente su un arco di tempo di cinque anni: 
1) il primo anno il volume sull'Europa
2) il secondo anno il volume sull'Asia
3) il terzo anno il volume sull'Africa
4) il quarto anno il volume sulle Americhe
5) il quinto anno il volume sull'Oceania
Alla conclusione del quinto anno si incomincerà, il sesto anno, con gli aggiornamenti e le correzioni sul volume per le dinastie e le famiglie dell'alta nobiltà d'Europa, poi il settimo anno con gli aggiornamenti e le correzioni sul volume per le dinastie e le famiglie dell'alta nobiltà dell'Asia, l'ottavo anno o con gli aggiornamenti e le correzioni sul volume per le dinastie e le famiglie dell'alta nobiltà dell'Africa e così via.
E’ la prima volta nella storia che si tenta di pubblicare una guida di questo tipo, che unisca cioè sia l’aspetto genealogico, sia la successione dinastica di queste famiglie alla luce delle diverse leggi dinastiche di ciascun Casato. 
Questo progetto coinvolge attualmente decine di persone nel mondo, ognuna esperta in una o più case reali, o gruppi dinastici, e del loro diritto dinastico.
Appassionanti dibattiti e confronti con vari studiosi di queste materie si sono sviluppati nel corso di questo ultimo anno: è quindi emersa la necessità di creare un gruppo di studi internazionale dedicato specificatamente allo studio delle leggi dinastiche e delle successioni negli Stati monarchici o già monarchici, o retti o già retti da aristocrazie basate sul principio ereditario.
Nelle monarchie ereditarie l'ordine di successione determina chi sarà il nuovo monarca quando il sovrano in carica morirà o abdicherà. Tale ordine di successione, in genere, indica un processo di selezione, per legge, che viene applicato per indicare quale parente del sovrano precedente, o altra persona, ha il diritto di succedere, e quindi ha il diritto di assumere il trono.
Particolare importanza riveste lo studio di questi aspetti quando la dinastia in oggetto non è regnante proprio perché tanti aspetti di queste leggi sono ignorati persino da coloro che scrivono abitualmente di queste materie.
Spesso la linea di successione è limitata alle persone di sangue reale, con varie esclusioni (matrimoni morganatici, ipogamici, non ammessi, non autorizzati), cioè a quelle legalmente riconosciute come nate o discendenti della dinastia regnante o da quella di un sovrano precedente. Le persone in successione per ascendere a un trono sono chiamate dinastia. 
Costituzioni, statuti, leggi interne alla casa e norme possono disciplinare la linea di successione e l'ammissibilità dei potenziali successori al trono.
Le leggi di successione non hanno per oggetto lo Stato, bensì la dinastia che ha giurisdizione sovrana sullo Stato. 
Per questo motivo, talvolta, dette leggi non si trovano espresse nelle Costituzioni dei Regni, in quanto queste ultime regolano i rapporti tra gli organi dello Stato o stabiliscono i principi fondamentali della convivenza civile nello Stato, mentre per la successione si rinvia, più o meno esplicitamente, a norme - scritte o non scritte - particolari e proprie della dinastia.
Talvolta uno Stato dispone di una propria legge di successione che può divergere da quella della dinastia regnante, come nei casi dell'Hannover o del Lussemburgo.
Molte della materia inerente le leggi dinastiche case reali non più regnanti è oggi solo disordine e confusione.
Un panorama tristissimo punteggiato da menzogne, omissioni, falsi esperti che mirano, nella migliore ipotesi, a procacciarsi onori e cavalierati per sé e amici o sodali, principi fasulli e ordini cavallereschi contraffatti.
Oltre alle numerose truffe e ciarlatani esistenti c'è una diffusa ignoranza delle leggi internazionali e naturali che governano i diritti dinastici.
Purtroppo la maggior parte dei saggisti, quando studiano questi argomenti, partono da una idea preconcetta di legittimità dinastica, alle volte maggioritaria, ma destituita da qualunque fondamento storico-scientifico.
L'effetto di queste verità legali può essere destabilizzante per alcuni, specie per quelli che attorno a certe dinastie, sovente non regnanti, talvolta non legittime, hanno costituito piccoli o grandi centri di potere, troppo spesso fonte di distribuzione di ordini, onori ed onorificenze, non sempre legittime, approfittandosi della mancanza di araldi e giuristi esperti che assistano i Principi nelle questioni dinastiche e dalla quasi universale ignoranza del pubblico, oppure che, molto più prosaicamente, hanno ricevuto qualche ordine o qualche medaglia da taluni erroneamente identificati come depositari di una fons honorum.
A tutto quanto sopra detto si aggiungono, talora, i tentativi, spesso malriusciti, di modificare le leggi dinastiche di una casa da parte degli stessi Capi di vere Case Reali.
Questi mutamenti, e tentativi di mutamenti, sono stati e verranno rigorosamente, e si spera imparzialmente, esaminati nell'opera suddetta: ogni tesi è sostenuta da prove ed esaminata alla luce del diritto dinastico di ciascuna casa reale, sovrana od ex sovrana, ricordando sempre le parole di Filippo VII d'Orléans nella sua dichiarazione del 15 luglio 1901: «La volonté du Roi ne saurait créer ce droit, lequel préexiste et échappe à son pouvoir. Mais il peut y avoir dans des cas donnés à constater ce droit, à l'affirmer s'il est mis en question, à en préserver l'application, à le maintenir et à le défendre s'il est attaqué
Gli esempi ed i disastri sono, invece, purtroppo molto numerosi, soprattutto oggi.
Questo genere di studi fornisce una serie di strumenti che consentono, se applicati senza preconcetti, di identificare i contraffattori, gli usurpatori, le pretensioni infondate in buona o in cattiva fede mentre, per contro, supportano e rafforzano il Principe saldo nel suo proprio diritto.
Tali studi possono fornire anche soluzioni e risposte a problemi annosi che affliggono alcune dinastie e che ne possono minare la sopravvivenza.
Raramente le persone interessate alle case reali comprendono, o conoscono pienamente, il diritto legale e dinastico del Capo di una casa reale e di una Famiglia già sovrana, troppo spesso abbacinati e distratti dallo sfoggio di apparati esteriori, mantelli, gioielli e coreografiche cerimonie.
Se le modifiche alle leggi di successione di una dinastia regnante possono sollevare delle crisi di legittimità, nel caso delle famiglie non più regnanti queste non fanno altro che alimentare dispute dinastiche che indeboliscono le potenzialità di restaurazione.
Occorre vagliare meticolosamente l'autorità con la quale il capo della Casa dà luogo alla modifica, se cioè abbia il potere di farlo, e verificare che tale atto sia riconosciuto come legittimo dagli altri membri: ecco altra obiettivo di questa Società di Studi.
Questi studi possono fornire anche enorme contributo alla perpetuazione e alla continuità delle case reali ed, anche, talvolta, alla loro restaurazione sul Trono: attraverso questi studi si può ripercorrere anche la storia degli Stati del Mondo sin dal loro apparire.

Cordiali saluti
Andrea Borella

La notizia del Convegno ripresa dal periodico on line "Notiziario Araldico" che ringraziamo 

giovedì 12 ottobre 2017

Medaglia d'Oro dei Benemeriti del Principe e dello Stato all'Annuario della Nobiltà Italiana

Conferimento della Medaglia d’Oro dei Benemeriti del Principe e dello Stato all’Annuario della Nobiltà Italiana da parte di Sua Altezza Reale il Principe Carlo Saverio di Borbone Parma, Duca di Parma e di Piacenza, in occasione del Capitolo Generale dei Cavalieri di casa Borbone Parma, Basilica di Santa Maria della Steccata 
a cura di Andrea Borella, direttore dell'Annuario della Nobiltà Italiana 

Parma, 29 settembre 2017 

    
    In occasione della consegna della Medaglia d'Oro dei Benemeriti del Principe e dello Stato all'Annuario della Nobiltà italiana si è pensato di realizzare, per l'occasione, questo piccolo opuscolo, liberamente scaricabile, con la storia della Medaglia dei Benemeriti del Principe e dello Stato e degli Ordini Cavallereschi ed altre decorazioni ancor oggi conferite oppure non più conferite dalla Reale e Ducale Casa dei Borbone Parma. Il Link per scaricarlo si trova alla fine del presente articolo.
       Avviso: cliccare sulle immagini per ingrandirle. Altre immagini, diverse da quelle proposte nell'articolo, sono raggiungibili da alcuni link numerati alla fine dell'articolo. 
   
    Il 29 e 30 settembre 2017, come ogni anno, la Reale e Ducale Casa di Borbone Parma, ha voluto rinnovare il legame con il territorio un tempo facenti parte del piccolo ma glorioso ducato nel quale i loro avi regnarono con saggezza e munificenza, evidenziando così le loro radici nella storia e nella civiltà delle città di Parma e Piacenza e della nazione, con eventi quali il conferimento di ordini e insegne e per rinnovare l’impegno alla realizzazione degli ideali che accomunano coloro che si riconoscono nei valori rappresentati dalla Casa, in particolare con opere culturali e benefiche. 

    Le Loro Altezze Reali i Principi Carlo Saverio Annemarie di Borbone Parma, Duchi di Parma e di Piacenza, unitamente alle figlie, Principesse Luisa Irene e Cecilia Maria, sono stati presenti alle cerimonie a Parma venerdì 29 settembre 2017 e a Piacenza il giorno successivo. 

   

    





















 Hanno accompagnato i Duchi di Parma  e Piacenza la moglie del fratello, S.A.R. la Principessa Viktoria di Borbone Parma, Contessa di Bardi, e la zia delle LL.AA.RR., S.A.R. la Principessa Maria Teresa di Borbone Parma, terza figlia di S.A.R. il Principe Saverio di Borbone Parma (n. a Villa Borbone delle Pianore, 25 maggio 1889 + a Zizers, 7 maggio 1977), già Capo della Reale e Ducal Casa di Borbone di Parma, Duca di Parma e Piacenza, nonché sorella di S.A.R. il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, già Capo della Reale e Ducal Casa di Borbone di Parma, Duca di Parma e Piacenza (n. a Parigi, 8 aprile 1930 + a Barcellona, 18 agosto 2010).
    
    Nel corso della annuale visita a Parma sono stati effettuati i conferimenti delle onorificenze degli Ordini Dinastici della Casa di Borbone Parma.
    In particolare il giorno venerdì 29 settembre 2017 si è svolta la Santa Messa, nella Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata, celebrata da S.E. Mons. Enrico Solmi Vescovo di Parmae Gran Priore del Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio. 
  
     
Successivamente alla Santa Messa, nel Coro della Basilica è stato celebrato il Capitolo Generale dei Cavalieri al quale ha partecipato Andrea Borella, direttore dell'Annuario della Nobiltà italiana, da vari anni commendatore del S.A.I.O. Costantiniano di San Giorgio della Real Casa dei Borbone Parma, insieme ad una nutrita rappresentanza del Comitato Scientifico dell'Annuario della Nobiltà Italiana ed al gruppo dei giovani ricercatori membri dello stesso comitato appositamente convenuti a Parma: nob. cav. gr. cr. dott. Giuseppe dei conti RizzaniFrancesco Canali nobile di Amelia, dott. Matteo Bagnati, nobile avv. Daniele Aliprandi, nobile Emanuele Bongiorno dei marchesi di Canigliari, Romolo Dodi, nobile avv. Francesco Alessi Longa insieme a molti altri amici, amiche e simpatizzanti. 
    
    
 
Nel corso del Capitolo Generale dei Cavalieri S.A.R. Carlo Saverio di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza (in spagnolo Carlos Xavier Bernardo Sixto Maria, n. a Nimega il 27 gennaio 1970), ha conferito alla figlia Principessa Luisa Irene (n. a L'Aia il 9 maggio 2012) il titolo di Marchesa di Castell’Arquato e all'altra figlia, Principessa Cecilia Maria (n. a L'Aia il 17 ottobre 2013) il titolo di Contessa di Berceto, mentre il figlio maschio S.A.R. Principe Carlo Enrico Leonardo (n. a L'Aia 24 aprile 2016) venne già creato Principe di Piacenza, lo scorso anno, durante le cerimonie della Casa Reale e Ducale a Piacenza.
    
    
    Questi titoli, come tiene a sottolineare il capo del cerimoniale nobile avv. Guido Agosti "vogliono essere un segno tangibile di un legame con un territorio: infatti il Principe Carlo Saverio, concedendo un titolo che fa parte del suo patrimonio dinastico familiare, vuole sottolineare il collegamento che esiste con questi territori e con le persone che li abitano. Questi antichi titoli feudali parmensi e piacentini, oggi intendono rappresentare i due territori di Parma e di Piacenza, la pianura e la montagna, l’asse Est-Ovest della via Emilia, e l’asse Nord–Sud verso il mare, con luoghi di particolare eccellenza storica, artistica e turistica. 
   
     I motivi che spingono i Duchi di Parma e Piacenza a questa scelta, nascono dal fatto che sentono di fare parte di questa terra e desiderano sempre di più trasmettere ai loro figli quelle che sono le loro radici, gli immutati sentimenti verso questa terra, mantenere e fare crescere un legame, che è soprattutto un rapporto fra persone e la loro storia".
    Erano presenti in forma ufficiale i sindaci di questi due Comuni, con fascia tricolore: Luigi Lucchi, sindaco di Berceto e Ivano Rocchetta, sindaco di Castell'Arquato. 
    Al termine del Capitolo Generale dei Cavalieri, nella Sacrestia Nobile della Basilica di Santa Maria della Steccata, sono stati insigniti coloro che hanno conseguito meriti personali verso la Real Casa di Borbone Parma o con la propria attività hanno dato lustro alle Comunità di Parma e Piacenza, anche in ambito internazionali nei settori dell’economia, della cultura, delle relazioni internazionali, o che hanno conseguito riconosciuti meriti a livello internazionale. 
    In tale occasione Sua Altezza Reale il Principe Carlo  Saverio di Borbone-Parma, Duca di Parma e Piacenza, Capo della Reale e Ducale Casa di Borbone-Parma, si è degnato di concedere, in una bella cerimonia, alla presenza dei principi e dei Grandi Dignitari della Reale e Ducale Casa e degli Ordini Dinastici,  la Medaglia d'Oro dei Benemeriti del Principe e dello Stato all'Annuario della Nobiltà Italiana.
  
    
Tra i Grandi Dignitari presenti ricordiamo il nobile arch. Paolo Rinaldo Conforti Segretario Generale degli Ordini Dinastici e Titoli di onore della Real e Ducale Casa di Borbone Parma (membro del comitato scientifico dell'Annuario della Nobiltà Italiana), il nob.  avv. Guido Agosti Capo del Cerimoniale della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma, il nob. dott. Emilio Villa Castiglioni Segretario particolare di S.A.R. e primo gentiluomo del Duca di Parma e Piacenza, il Marchese N.H. Don Diofebo Meli Lupi di Soragna principe di Soragna, principe del Sacro Romano Impero Gran Cancelliere e Deputato di Diritto della Delegazione dei Cavalieri  (membro del comitato scientifico dell'Annuario della Nobiltà Italiana), insieme al vice Gran Cancelliere Manfredi Landi di Chiavenna marchese di Chiavenna Landi, Carlo Pietro Zanardi Landi conte di Veano  Cancelliere Ordine Militare di San Giorgio di Lucca  (membro del comitato scientifico dell'Annuario della Nobiltà Italiana), unitamente a Orazio Zanardi Landi conte di Veano presidente dell'Associazione Cavalieri Ordini Dinastici della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma e del Consiglio Direttivo della medesima insieme al Vice Presidente della medesima associazione chiar.mo nob. prof. Gino Ferretti altresì Presidente delle Giunta Esecutiva e legale rappresentante Consiglio Generale dell'Ente Ordine Costantiniano di San Giorgio e già magnifico Rettore dell'Università di Parma. 

    Il conferimento venne annunciato con la seguente lettera e motivazione:

"Reale e Ducale Casa di Borbone Parma
il Capo del Cerimoniale
Chiar.mo Prof. Comm. Andrea Borella
Direttore Annuario della Nobiltà Italiana
    Mi onoro di parteciparle che S.A.R. il Duca di Parma e Piacenza si è compiaciuta di conferire la Medaglia dei Benemeriti in Oro, all'Annuario della Nobiltà Italiana, da Lei direttoin riconoscimento della elevata qualità e scientificità della pubblicazione che da sempre la contraddistingue e per gli approfonditi studi condotti sull'araldica e il diritto dinastico della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma.

    La cerimonia di conferimento avverrà il giorno 29 settembre 2017 alle ore 18.00 nella Sacrestia Nobile della Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata in Parma (Strada Garibaldi 5) per la quale la prego dare segno di accettazione e presenza allo scrivente Capo del Cerimoniale Avv. Guido Agosti.... (....).

    Alle ore 16,30, presso la Basilica medesima, sarà celebrata la Santa Messa dei Cavalieri degli Ordini Dinastici della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma e il Capitolo Generale a cui la S.V. è inviata ad intervenire.
    Nel congratularmi con la S.V. per la conseguita onorificenza La prego di gradire i sensi della mia più alta stima.

 (firmato) Avv. Guido Agosti  
Spett.le Annuario della Nobiltà Italiana
c/o Nob. Prof. Comm.
Andrea Borella (....)"
    
    

    Nell'Antico Ducato di Parma e Piacenza, oltre agli Ordini Dinastici conferiti dai Duchi sovrani della Casa di Borbone, quali il Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio e il Reale Ordine del Merito di San Lodovico, nella metà dell'Ottocento, furono presenti anche altre prestigiose onorificenze: la "Medaglia di anzianità per le Reali Truppe", la "Medaglia dei Benemeriti della Sanità Pubblica" e la "Medaglia dei Benemeriti del Principe e dello Stato".
    Nello specifico la Medaglia dei Benemeriti del Principe e dello Stato affonda le sue origine in una Medaglia di benemerenza istituita dalla S.A.R. la Duchessa Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, sovrana del ducato di Parma, Piacenza e Guastalla il 2 novembre 1836 (decreto n. 177) per essere conferita "A quegli che per qualche loro azione di merito non comune Noi riconosceremo esserne indubitabilmente degni".

    In tale decreto venne stabilito che la medaglia sarebbe stata coniata nei metalli oro ed argento. Le medaglie erano conferite con veri e propri atti, stampati, pubblicati ed affissi nei vari Comuni dello Stato e gli insigniti erano indicati ogni anno nell'Almanacco di Corte. 
    Come risulta dalla consultazione delle varie annate degli Almanacchi della R. e Ducale di Corte, stampati in Parma dalla Tipografia Reale, durante il regno di Maria Luigia furono conferite complessivamente soltanto 4 medaglie d'oro e 28 d'argento a persone che avevano meritato speciali e importanti meriti verso la Dinastia. Alla morte della Duchessa, quando il ducato passò a Carlo di Borbone Parma(1799-1883), che divenne Duca sovrano di Parma (1847-1849), come Carlo II, l'onorificenza passò alla Reale e Ducale casa e dinastia dei Borbone di Parma. 
 
    L'onorificenza doveva essere portata "sul petto, dal lato sinistro, appesa da un nastro bianco e rosso".
    I regolamenti di questa decorazione furono marginalmente modificati dal Duca Carlo III di Borbone.
    
    Con Decreto n. 453 del 4 settembre 1849 fu aggiunta anche la tipologia di medaglia in rame a quelle in oro e argento, ed infine, con sovrano rescritto n. 208 del 17 giugno 1853 fu stabilito che il nastro ("largo quarantadue mm) dovesse avere i "colori scarlatto e blu", restando facoltativo portare il nastro bianco e rosso per gli insigniti della defunta duchessa Maria Luisa.  
   
    La medaglia venne coniata in oro ed argento.  
    Essa, come recita il Decreto di creazione, "Avrà, da una parte, l'impronta della Nostra effige, e dall'altra, l'iscrizione AI BENEMERITI DEL PRINCIPE E DELLO STATO". 
   La medaglia dei Benemeriti del Principe e dello Stato fu fra le ultime onorificenze concesse da S.A.R. la Principessa Luisa Maria di Borbone, solo cinque giorni prima di lasciare le terre dei Ducati. 

     S.A.R. la Principessa Luisa Maria Teresa di Borbone-Francia (in francese Louise Marie Thèrése) (n. Parigi, 21 settembre 1819 + Venezia, 1 febbraio 1864), fu Duchessa ed in seguito reggente di Parma e Piacenza. 
    Era la figlia maggiore di Carlo Ferdinando, Duca di Berry (figlio di Carlo, duca d'Artois, poi Re di Francia con il nome di Carlo X), e di sua moglie la Principessa Carolina di Borbone Napoli e Sicilia, figlia di Francesco I Re delle Due Sicilie.

   

    
Nel 1845 S.A.R. la Principessa Luisa Maria fu maritata a suo cugino, il futuro Carlo III di Borbone Duca di Parma.
    All'epoca, i ducati di Parma e Piacenza erano stati rimessi in essere dal Congresso di Vienna a favore della vedova di Napoleone I, l'imperatrice Maria Luisa, e il padre di Carlo regnava nel Ducato di Lucca.
    Dopo la morte di Maria Luisa d'Austria, due anni dopo, i Borbone di Parma ritornarono negli antichi loro Ducati, ma il suocero di Luisa, il Duca Carlo II di Parma, dovette abdicare. 
    Il marito di Luisa salì dunque al trono nel 1849, ma fu assassinato cinque anni dopo. 
    Luisa divenne reggente per suo figlio Roberto I di Parma. Nel 1859, la famiglia ducale fu scacciata dagli eserciti del Re Vittorio Emanuele II di Sardegna. 
    Nel 1860 i territori del ducato passarono, tramite plebiscito, al Regno di Sardegna, e i ducati di Parma e Piacenza furono uniti al nuovo regno d'Italia. 
    In una nota ufficiale, S.A.R. la Duchessa Luisa Maria protestò e affermò che il plebiscito era stato truccato. 
    
    Con decreto n. 142 del 4 giugno 1859, la S.A.R. Luisa Maria, nella sua qualità di Duchessa reggente concesse la medaglia d'oro al figlio S.A.R. il Principe Enrico di Borbone Parma, Conte di Bardi (1851-1905), ai conti Luigi ed Albertina Sanvitale, al conte Massimiliano Marca, al consigliere Antonio Lombardini, al cav. prof. Giuseppe Monici, al conte Giuseppe Simonetta di Torricella, al cavaliere Amadio Levi e ad Antonio Marchi

     
Il figlio suo primogenito, S.A.R. il Principe Roberto (1848-1907), Duca di Parma e Piacenza, si sposò due volte ed ebbe 24 figli, tra cui la principessa Maria Luisa, sposa del futuro re Ferdinando I di Bulgaria, la principessa Zita, ultima imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria, i principi Sisto François Xavier, il principe Felice che sposò nel 1919 la granduchessa erede Carlotta del Lussemburgo (e la cui discendenza oggi regna nel Granducato del Lussemburgo), il principe Réne la cui figlia Anna sposò il re Michele I di Romania nel 1948.
    Il Duca Roberto di Parma e Piacenzasempre concesse questa onorificenza in segno di riconoscenza per particolari azioni meritorie nei confronti della Civica Comunità. 
    Attualmente Sua Altezza Reale il Principe Carlo Saverio, Duca di Parma e Piacenza, con lo stesso spirito del Suo Augusto Avo il Duca Roberto, concede questa onorificenza quale riconoscenza per particolari azioni meritorie nei confronti della Civica Comunità. 


    Infine, con altro Decreto del 18 agosto 2013 S.A.R. Carlo Saverio di Borbone-Parma specificò che il nastro della "medaglia del principe" avrebbe dovuto essere del tradizionale colore scarlatto e blu, mentre il nastro celeste delle stesse decorazioni, concesso in precedenza dalla duchessa Maria Luigia, avrebbe potuto essere mantenuto o sostituito. 
    La celebrazione e la stessa cerimonia di conferimento nella Basilica della Steccata in Parma è stata molto partecipata, con oltre 300 presenze in chiesa tra Cavalieri e Dame, dignitari e autorità civili e militari, decorati, familiari ed amici del Sacro Ordine Costantiniano e di alcuni dei membri più giovani del comitato scientifico dell’Annuario della Nobiltà Italiana, giovani ma valenti ricercatori che rappresentano la speranza della continuazione e il futuro di questo antico testo periodico storico scientifico, in un clima di piacevole serenità e di festa. 
    
La Basilica magistrale di Santa Maria della Steccata è, dal 1718, sede dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio (le cui insegne cavalleresche, conferite con oculata parsimonia, sono autorizzate all'uso dalla Repubblica Italiana ai sensi della legge 3 marzo 1951 numero 178).
    
    La Basilica è un santuario mariano realizzato a Parma tra il 1521 ed il 1539 ed elevato nel 2008 alla dignità di basilica minore. 
        Sul sito dell'attuale chiesa della Steccata esisteva sin dal 1392 un oratorio eretto per ospitare una venerata immagine di san Giovanni Battista dipinta a fresco sulla parete esterna di una casa di Strada san Barnaba (oggi via Garibaldi).
    L'edificio divenne poi sede di una Confraternita intitolata alla Vergine Annunciata e finalizzata alla distribuzione di doti matrimoniali per le fanciulle nubili povere e prive della protezione paterna.

    Verso la fine del XIV secolo sulla facciata dell'oratorio venne realizzato il dipinto di una Madonna allattante, che divenne presto oggetto di particolare devozione da parte dei parmigiani; dal fatto che l'area dell'edificio era protetta da una staccionata, realizzata forse proprio per regolare l'afflusso dei numerosi pellegrini, quella Vergine iniziò ad essere invocata col titolo di Madonna della Steccata. 





  Per meglio custodire la preziosa immagine, nel 1521 i congregati decisero di far erigere un grandioso santuario. 

    Il 4 aprile del 1521 il vescovo di Lodi Nicolò Urbani pose la prima pietra dell'edificio: la cupola venne realizzata invece tra il 1526 ed il 1527 da Antonio da Sangallo il Giovane, che era stato inviato a Parma da papa Clemente VII per alcuni lavori di architettura militare. 

    La chiesa venne consacrata il 24 febbraio del 1539 dal cardinale Gian Maria Ciocchi del Monte, legato papale a Parma e Piacenza.

    Nel 1718, papa Clemente XI sottrasse il santuario alla Congregazione che l'aveva voluta per donarla al duca Francesco di Parma e Piacenza, che ne fece la sede dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, l'ordine equestre il cui gran magistero era stato ceduto nel 1699 da Andrea Flavio Comneno ai Farnese.  La chiesa, che rientra fra il patrimonio dell'Ordine costantiniano, dal 2006 è inoltre sede del Museo costantiniano della Steccata. 


    Nel 1813, le ceneri di Ottavio Farnesefurono spostate in Steccata, dopo l'abbattimento della chiesa di San Pietro Martire, voluto da Ferdinando di Borboneper ampliare il Palazzo della Pilotta.
    Nel 1823, per volere di Maria Luigia d'Austria, venne realizzata una cripta per conservare i sepolcri dei duchi e dei principi delle case Farnese e Borbone-Parma.
     Nel 1905 vi venne traslato anche il monumento funebre ad Adam von Neipperg, marito morganatico della duchessa e primo ministro del Ducato, realizzato da Lorenzo Bartolini nel 1831 per la chiesa di San Ludovico.

  
    Nella cripta si trovano le tombe di quattordici principi e duchi delle Case Farnese e Borbone, tra cui Alessandro FarneseRanuccio I e Ranuccio II FarneseFrancesco FarneseFilippo di Borbone
    Nella cripta si trova anche la tomba di S.A.R. il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza, padre dell'attuale Duca Carlo Saverio e di S.A.R. il Principe Giacomo, Conte di Bardi. 
    Il museo dell'Ordine costantiniano di San Giorgio, più noto come Museo costantiniano della Steccata, ha sede in via Dante 8/a a Parma, all'interno della basilica di Santa Maria della Steccata.
    L'Ordine costantiniano di San Giorgio, la cui prima testimonianza ufficiale risale al 1551, vanta una genesi antichissima.

La Milizia dell'Imperatore Costantino I venne fondata, secondo la leggenda, nel 312.  
     Acquisito nel 1698 dal duca di Parma Francesco Farnese, il prestigioso ordine dinastico nel 1718 trovò sede nella basilica di Santa Maria della Steccata. Trasferito a Napoli dal duca Carlo di Borbone, fu rifondato a Parma nel 1816 dalla duchessa Maria Luisa d'Asburgo-Lorena. In seguito all'Unità d'Italia, il grande patrimonio dell'Ordine Costantiniano, frutto di numerosi lasciti e offerte, fu accorpato dai Savoia a quello dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, suscitando notevoli proteste a Parma, che si protrassero fino agli inizi del XX secolo. 
    
  




















Solo nel 1913 fu nuovamente riconosciuta la proprietà dei beni dell'antico ordine parmigiano, che nel 1922 fu nuovamente dichiarato ente giuridicamente autonomo con sede nella città emiliana. 
    Nel 2006 l'Ordine costantiniano di San Giorgio, riconosciuto come ente pubblico dalla Repubblica Italiana fin dal 1946, decise di creare un percorso espositivo dei suoi beni più preziosi all'interno della basilica della Steccata, a tutt'oggi di sua proprietà.        
    
  
    
    Oltre alla Medaglia d'Oro conferita all'Annuario della Nobiltà Italiana sono state concesse, durante la cerimonia d'investitura nella Sagrestia Nobile della Basilica di Santa Maria della Steccata, due sole altre Medaglie d'Oro ai Benemeriti del Principe e dello Stato.

    La prima è stata concessa all'EFSA  (European Food Safety Authority, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), con sede a Parma, consegnata al direttore Esecutivo Bernhard Url, dopo una breve ma significati cerimonia, presenti alcuni dirigenti di questo Ente europeo.
    
    La seconda Medaglia d'Oro è stata concessa a Franco Maria Ricci, patrizio genovese, celebre editore e ideatore del “Labirinto” della Masone di Fontanellato. 
  
   
  
  Invece hanno ricevuto  la Medaglia ai Benemeriti del Principe e dello Stato in Argento il Maestro Ugo Leoni, organista della chiesa Magistrale della Steccata, il prof. Emiliano Procucci, storico e il dott. Tommaso Maria Rossi direttore dell’Istituto Storico Lucchese di Viareggio direttore della rivista internazionale di studi borbonici “Studia Borbonica”. Hanno ricevuto la croce dell'Ordine Militare di San Giorgio il comandante tenente Luigi Pietta (II Cl.)  e il Capo Squadra Protezione Civile degli Alpini  Andrea Conti (III Cl.). Hanno infine ricevuto la croce del Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio: Nicoletta Veroni Invernizzi della Segreteria Associazione Ordini Dinastici della Real Casa di Borbone Parma (cavaliere di I classe), il Capitano dei Carabinieri Giuseppe Fiore Comandante della Compagnia di Fidenza (cavaliere di I classe), il Colonnello dei Carabinieri Massimo Zuccher Comandate Provinciale (uscente) dei Carbinieri di Parma (commendatore), Generale di Brigata di Cavalleria Fulvio Poli Comandante della Scuola di Cavalleria e Ispettore dell’Arma di Cavalleria (commendatore), Colonnello di Cavalleria Jean Marie Moyersoen (cavaliere di I classe), Contrammiraglio Gino Mazzei Vice Capo Reparto del Reparto Informazioni e Sicurezza della Difesa (cavaliere di I classe). 
   
    Tra i gli esponenti di famiglie dell'antica aristocrazia hanno ricevuto la croce Costantiniana il nobile Paolo Luca Barbieri Marchi (cavaliere di I classe), nobile Isabelle dei conti Gigli Cervi di Mulazzano (cavaliere di I classe), nobile Camilla Conforti (cavaliere di I classe), conte Paolo Camillo Carmignani (cavaliere di I classe), conte Alessandro Gigli Cervi di Mulazzano (cavaliere di I classe), conte Roberto Bolla (cavaliere di I classe), conte Manfredo Radicati di Primeglio (cavaliere di I classe).
 
   
    Ha ricevuto la Medaglia della Carità Coraggiosa l'Associazione Nazionale Carabinieri  – Sezione di Parma
    
    Dopo la conclusione delle cerimonie i consultori dell'Annuario della Nobiltà si sono ritrovati in una informale riunione conviviale. In tale occasione il direttore dell'Annuario della Nobiltà Andrea Borella ha voluto omaggiare i consultori intervenuti alla cena conviviale con una medaglia ricordo dell'importante onorificenza ricevuta dall'Annuario.
    Questa medaglia commemorativa venne appositamente coniata e  disegnata dallo stesso direttore dell'Annuario della Nobiltà.


        
    Il giorno seguente, sabato 30 settembre, nel corso della annuale visita a Piacenza, nella Sala dei Fasti di Elisabetta, di Palazzo Farnese in Piacenza sono stati insigniti i nuovi decorati del territorio piacentino.
    Palazzo Farnese è uno dei più importanti monumenti della città di Piacenza. 
    Posto in piazza Cittadella, ospita i Musei Civici della città nonché l'Archivio di Stato. 
    Situato verso nord, quasi separato dalla città, comunica ancora un senso di maestosa severità. 
    
 



















Negli anni 50-60 del 1500 per volere della duchessa Margherita d’Austria (1522-1586), figlia dell'Imperatore Carlo V (1500-1558), moglie di Ottavio Farnese (1523-1586), il palazzo venne fatto costruire nell’area dove era ubicata la Cittadella Viscontea, con lo scopo di erigere una residenza ducale, che fosse luogo di rappresentanza e simbolo della potenza della famiglia Farnese. 
   





















Il Duca di Parma ha conferito una medaglia di benemerenza alla signora Carolina Franceschetti e le insegne di Cavalieri del Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio al comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza colonnello Daniele Sanapo, alla dott.ssa Marilena Razza, vice prefetto della Prefettura di Piacenza, al dott. Stefano Vernelli dirigente della Digos della Questura di Piacenza, al dott. Salvatore Arena Questore di Piacenza, al dott. Piero Romualdo Vergante comandante della Polizia Municipale di Piacenza, al dott. Massimiliano Campomagnani vicecomandante della Polizia Municipale di Piacenza, al maresciallo maggiore dei Carabinieri Marco Orlando, alla nobile Ludovica dei conti Zanardi Landi, alla nobile Caterina dei conti Zanardi Landi, alla nobile Francesca dei conti Zanardi Landi, al conte Ubertino Landi marchese di Chiavenna, al conte Galvano Landi marchese di Chiavenna, alla nobile Maria Teresa dei conti Manfredi, al conte Francisco de Sousa Coutinho de Calheiros, al nobile Francesco Cerea, al reverendo don Emanuele Massimo Musso, all'ing. Artemio Affaticati, al dott. Angelo Ghiretti, alla dott. Maria Cristina Granelli Palmas, al dott. Attilio Offman magistrato e storico, al dott. Bruno Pavesi amministratore delegato Università Bocconi e la Medaglia “Carità Coraggiosa”, in argento, all'Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Piacenza. 
    

 Tale onorificenza, istituita nel 1836, "vuole premiare azioni di carità e di coraggio fatte a scapito della propria sicurezza personale, in circostanze di qualsiasi pubblica calamità, oltre che per l'impegno e la dedizione verso gli altri". 
    
    Al termine dei conferimenti è stata celebrata una Santa Messa nella basilica di San Sisto dal vescovo Giorgio Corbellini, che ha letto un toccante messaggio di Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, impossibilitato a presenziare. Era presente anche il vicario episcopale mons. Luigi Chiesa

    Nella mattinata il sindaco di Castell'Arquato Ivano Rocchetta aveva accolto in Municipio e accompagnato in visita al borgo, Annemarie di Borbone con la giovanissima figlia Luisa Irene, insignita a Parma, nel giorno precedente, del titolo di marchesa di Castell'Arquato. 
    

  




















A chiudere la due giorni, alle ore 20.30, nel Castello di Rivalta (Piacenza), gentilmente ospitati dalla contessa Franca Zanardi Landi di Veano Ardissone si è svolta una serata di gala per sostenere le iniziative di solidarietà e cultura della Associazione Cavalieri Ordini Dinastici della Real Casa di Borbone Parma, di cui è presidente il conte Orazio Zanardi Landi di Veano

Citato in documenti sin dal XI secolo il castello di Rivalta è un imponente complesso fortificato, circondata dal magnifico parco, e annovera tra gli ospiti abituali i componenti della famiglia reale d'Inghilterra. 
    Si trova a Rivalta, frazione del Comune di Gazzola, in provincia di Piacenza. Posto su una ripida scarpata (ripa alta) prospiciente la riva del fiume Trebbia. 


  
    


Nel 1048 l'imperatore Enrico II lo donò al monastero di San Savino di Piacenza.     

    Nel XII secolo era sotto giurisdizione della potente famiglia dei Malaspina-Cybo e nel 1255 Oberto Pallavicino, podestà di Piacenza, ordinò la distruzione di questo e degli altri presidi dei Malaspina. 
    
    Nel primo decennio del XIV secolo i feudatari dell'epoca, i Ripalta, lo cedettero alla potente famiglia dei Landi.
    
Obizzo Landi divenne il signore del Castello, da allora fino a oggi, tranne brevi interruzioni, rimase possesso della famiglia Landi. 
    
    Tra il XV e il XVIII secolo i Landi trasformarono il castello in una sontuosa residenza. 

    Nel 1808 si estingue il ramo dei Landi conti di Rivalta e marchesi di Gambaro e il castello passa al ramo dei Landi conti delle Caselle marchesi di Chiavenna. Verso la fine dello stesso secolo, fu poi acquistato dal Conte Carlo Zanardi Landi di Veano, i cui discendenti ne sono tuttora proprietari.


Teglio, 1 ottobre 2017




Risorse multimediali:
* Marcia Reale ed Inno del Ducato di Parma, Piacenza e Stati Annessi con gli Stemmi della Real e Ducale CasaGli stemmi sono tratti dal Decreto del 29 novembre 2013 a firma di S.A.R. il Principe Carlo Saverio di Borbone Parma, Duca di Parma, Piacenza e Stati Annessi, pubblicato sulla XXXII edizione dell'Annuario della Nobiltà Italiana (dicembre 2014). Gli stemmi sono a cura di Andrea Borella, direttore dello stesso Annuario della Nobiltà Italiana.   
* storia della Reggia detta  Palazzo Ducale di Piacenza e cenni sulla successione dai Farnese ai Borbone e sulla formazione del Ducato, sede delle investiture e delle Cerimonie della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma del 30 settembre 2017
* il castello di Rivalta dei conti Zanardi Landi, sede della serata di Gala della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma del 30 settembre 2017 

Saggio liberamente scaricabile intitolato: Conferimento della Medaglia d'Oro dei Benemeriti del Principe e dello Stato all'Annuario della Nobiltà italiana e breve storia degli Ordini cavallereschi e delle Decorazioni ancor oggi conferite e non più conferite dalla Reale e Ducale Casa di Borbone Parma, a cura di Andrea Borella, direttore dell'Annuario della Nobiltà Italiana (il link sarà attivato alle ore 23,40 del 12/10/2017).

Galleria fotografica di altre immagini  non intercalate nell'articolo qui sopra: