domenica 11 gennaio 2015

Le medaglie dell'Accademia Araldica Genealogica Italiana e dell'Annuario della Nobiltà Italiana

Cari lettori,

il giorno dell'Epifania del 1873, nella città di Fermo, nel giorno nel quale i cristiani celebrano l'Epifania e che ricorda l'arrivo e l'adorazione dei "Re Magi", ai quali era particolarmente "devoto", il commendatore Giovanni Battista di Crollalanza, fondatore dell'Accademia italiana d'araldica poi "Regia accademia italiana d'araldica" (o "Accademia araldico-genealogica), associazione dedicata allo studio dell'araldica e della genealogia che pubblicò, dal 1879 al 1905, anche l'Annuario Della Nobiltà Italiana (ora pubblicato e diretto dal sottoscritto), volle istituire, in accordo con il Conte Walfredo della Gherardesca (allora presidente dell'Accademia), una medaglia nei tre metalli di oro, in argento e bronzo per premiare coloro i quali con il loro lavoro, le loro pubblicazioni, le loro collezioni araldiche si erano distinti nel campo dell'Araldica e della Genealogia e/o in aiuto alla compilazione dell'Annuario Nobiltà Italiana.


Giovanni Battista di Crollalanza nel 1888  (Fermo, 1819 – Pisa, 1892) 


Ciò venne fatto in ricordo anche dei tre Re Magi: Melchoir, Re di Arabia (oro), Balthazar, Re di Etiopia (argento) e Caspar, Re di Tarso (bronzo) (italianizzati in Melchiorre, Baldassarre e Gaspare) che portarono al Cristo i doni dell'Oro, dell'Incenso e della Mirra.
I Tre Re Sapienti cercarono, con un viaggio lungo e faticoso, trovarono e riconobbero un Re superiore a tutti loro: ciò è una metafora, ed un insegnamento, per tutti coloro che si dedicano alla ricerca genealogica.


Gli stemmi attribuiti dalla tradizione popolare ai Re Magi tratti da un antico stemmario   

I conferimenti della Medaglie, ossia premi dell'Accademia o per meglio dire della redazione dell'Annuario della Nobiltà Italiana, avvenivano il giorno immediatamente precedente la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti, ossia nel giorno ove anticamente si festeggiava la Solennità di Cristo Re dell'Universo (ultima domenica dell’anno liturgico, forma ordinaria del rito romano, ultima domenica di ottobre nella forma straordinaria).
La Solennità di Cristo Re dell'Universo precede immediatamente la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti e il collegamento è sottolineato dall'epistola (Colossesi 1,12-20) in cui Cristo, «capo della Chiesa», è il «primogenito dai morti», ricorrenze che hanno sempre avuto, ed hanno ancor oggi, un grande significato per tutti coloro che si occupano di Genealogia.

I conferimenti erano anche a favore dei non soci dell'Accademia ed erano anche alla memoria.

Si rende noto che, sull'esempio antico, da quest'anno si riprenderà il conferimento di tali premi ai meritevoli che, con il loro lavoro, le loro ricerche e il loro operare hanno favorito la rinascita dell'Annuario della Nobiltà Italiana e la sua diffusione sempre crescente.

Le medaglie dell'accademia araldica genealogica italiana (dette "le medaglie dell'Annuario della Nobiltà") erano medaglie portative (ossia si appendevano al petto o al collo) tramite un nastro di seta rosso, con  ricami in oro che riprendevano le greche e le corone della copertina dell'Annuario Nobiltà Italiana,  sospesa con una cambretta girevole sul perno centrale.


la copertina (piatto anteriore) dell'Annuario della Nobiltà Italiana nel 2010 con le greche e le corone in oro 

Esse erano conferite dal Direttore dell'Annuario della Nobiltà Italiana, di sua iniziativa ed anche su proposta del Presidente e del vicepresidente dell'Accademia Araldica Genealogica.

Si stanno raccogliendo immagini e cimeli per una pubblicazione, od un articolo per il Giornale Araldico Genealogico Diplomatico Italiano, su questo tema: ecco il perché di questo articolo qui.
Si ringraziano anticipatamente tutti i lettori che vorranno essere così gentili da inviare notizie ed immagini su questo particolare tipo di medaglie, e sugli insigniti, a questo gruppo al consueto indirizzo di posta elettronica: 
clubannobit@libero.it
Grazie ancora.

La fondazione e il conferimento di medaglie in premio ai meritevoli era prassi comune degli Istituti ed Associazioni araldiche genealogiche di fine ottocento.

Qui di seguito eccovi le immagini di due medaglie dell'epoca conferite da due diversi istituti araldici: la prima dell'Archivio Storico Gentilizio (recto e verso) fondato a Milano nel 1877 da François Foucault, conte du Daugnon (1836-1920) (François Foucault de Saint-Germain Beaupré, comte de Daugnon), poi confluita nell'Accademia Italiana d'Araldica di Giovanni Battista di Crollalanza (fondatore dell'Annuario della Nobiltà Italiana nel 1878); il conte du Daugnon diverrà il primo vicepresidente dell'Accademia Araldica Genealogica Italiana: questa medaglia specificatamente è del 1887, in Argento di gr. 15.97, diametro mm 32.5; la seconda dell'Istituto Araldico Italiano, fondato a Roma nel 1889 dal cav. Domenico Contigliozzi (1856-1903) che pubblicò il noto Calendario d'Oro (solo recto).



Domenico Contigliozzi nel 1898 (Roma, 1856 – Roma, 1903)   

venerdì 9 gennaio 2015

Cari lettori, grazie!

Cari lettori, 

grazie ancora per l'inaspettata adesione e per il successo del nostro "Giornale Araldico Genealogico Diplomatico Italiano". 

Evidentemente era veramente molto sentita la necessità di un foglio informativo e di divulgazione araldica - genealogica e storica in lingua italiana e a titolo gratuito. 

La copia on line del primo numero del Giornale Araldico Genealogico Diplomatico Italiano è stata scaricata, o letta on line, già parecchie centinaia di volte dalla notte del 31 dicembre 2014 quando è stata messa on line ad oggi (9 gennaio 2015).

Ricordo a tutti che questo rimane "un foglio" informativo, senza periodicità predeterminata, nato come pubblicazione gratuita, indipendente e di carattere scientifico per impulso di vari appassionati, ricercatori e studiosi di queste materie. 

Per come è stata pensata questa pubblicazione, on line, non ospiterà mai pubblicità. 

Essa non verrà mai ceduta in abbonamento a pagamento o, peggio, a fronte di iscrizioni ad associazioni, a gruppi, circoli e simili proprio per mantenere due principi basilari sui quali si fonda questo tentativo: l'assoluta gratuità e l'indipendenza da gruppi o da associazioni. 

La stessa redazione si limita a coordinare il materiale ricevuto ed a garantire un certo standard minimo qualitativo per evitare che questo spazio diventi un mezzo per propalare informazioni sbagliate o fuorvianti, ma non esiste, né deve esistere, un "direttore responsabile" o un "consiglio di redazione". 

Questo, appunto, per non tradire lo spirito di assoluta indipendenza di tale fonte di informazione.

Per contro si lascerà, per sempre, la possibilità di scaricarne copia gratuita, per poi eventualmente stamparla, o di leggerla on line assolutamente gratis. 

Rendo noto che, alla fine di ogni anno, proprio per garantire la conservazione di quanto verrà pubblicato, tutti i numeri verranno stampati, rilegati, dotati di indice generale e donati alle 40 principali biblioteche, Enti od istituti culturali italiani e ai 60 principali Enti, biblioteche od istituti culturali nel mondo. 

Per affrontare questa spesa uno dei promotori di questa iniziativa si è offerto di provvedere ad assolverle a fondo perduto, unitamente alle spese di spedizione degli stessi numeri rilegati (se il trend resterà questo si tratterà di un volume di circa 600 pagine... non piccolo quindi). 

Da parte mia auguro a questa nuova voce indipendente in questo panorama araldico genealogico italiano lunga vita e prosperità. 

Devo tuttavia sottolineare che questa iniziativa non sarebbe mai partita senza l'impegno eccezionale di Giovanni Grimaldi, al quale va un ringraziamento speciale. 

Da anni io, per via della mia professione in questo particolare ambito editoriale, ricevevo sollecitazioni da parte degli appassionati allo scopo di iniziare una pubblicazione di questo tipo, e questo sarebbe stato anche mio vivo desiderio: tuttavia, chi ben mi conosce, sa che la direzione e la compilazione di sempre nuovi repertori nobiliari e genealogici, per me gravosissima, ora unita anche all'insegnamento universitario di queste materie, me l'ha sempre impedito.

Ecco che, con questa pubblicazione, l'araldica e la genealogia ha trovato quasi da sola la strada per sfociare al mondo, sul web e su carta per i posteri. 

Grazie a tutti.  
Andrea Borella